LEGGE 28 maggio 1997, n. 140

G.U.R.I. 29 maggio 1997, n. 123

 

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79, recante disposizioni urgenti per il riequilibrio della finanza pubblica.

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;

 

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

PROMULGA

 

la seguente legge:

 Art. 1

 

1. Il decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79, recante misure urgenti per il riequilibrio della finanza pubblica, è convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.

La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.

 

 

ALLEGATO

 

MODIFICAZIONI APPORTATE IN SEDE DI CONVERSIONE   AL DECRETO-LEGGE 28 MARZO 1997, N. 79

 omissis

All'articolo 5:

al comma 1, primo periodo, dopo le parole: “di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29,” sono inserite le seguenti: “ed altri enti pubblici economici” e sono aggiunte in fine, le parole: “e di quelli riguardanti attività oggetto di cofinanziamento da parte dell'Unione europea”;

al comma 2, alla tabella B allegata, la voce:“Risorse agricole” è soppressa; alla medesima tabella B, alla voce: “Tesoro - cap. 4633 Contratti di servizio e di programma FFSS” la cifra: “227” è sostituita dalla seguente: “267”; al totale della voce “Tesoro” la cifra: “827” è sostituita dalla seguente: “867”;

il comma 3 è sostituito dal seguente:

“3. In sede di prima applicazione, in attuazione di quanto previsto dall'articolo 2, comma 22, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, in materia di determinazione delle tariffe dei servizi postali, l'Ente poste italiane è autorizzato a rideterminare in aumento le tariffe dei servizi postali entro il limite massimo del 10 per cento dei proventi, a compensazione dei minori introiti eventualmente derivanti dalla modifica dei rapporti intrattenuti con il Ministero del tesoro e con la Cassa depositi e prestiti”.